venerdì 26 giugno 2009

Michael Jackson muore per arresto cardiaco.

Ho appena appreso la notizia della scomparsa di Michael Jackson e mi è sembrato doveroso pubblicarla immediatamente su Italianalisi. Il re del pop mondiale ci ha lasciato all'età di 50 anni stroncato da un infarto senza nessun segnale premonitore. E' successo tutto all'improvviso. Ne danno notizia tutti i mezzi di informazione mondiale.

Il cantante è collassato all'improvviso nella sua abitazione di Los Angeles. Fonti dei soccorritori: all'arrivo non respirava più .

ROMA (25 giugno) - Il cantante Michael Jackson è morto poco dopo le 13 locali a Los Angeles per un arresto cardiaco. L'annuncio della scomparsa è stato dato per primo dal sito Tmz. Secondo Tmz, quando l'ambulanza è giunta nell'abitazione del cantante il cuore di Michael Jackson aveva smesso di battere e il cantante è stato portato d'urgenza all'ospedale UCLA. «Abbiamo appena appreso che Michael Jackson è morto - scrive il sito Tmz - Il cantante ha sofferto un arresto cardiaco e l'ospedale paramedico non è riuscito a rianimarlo. Quando Jackson è giunto in ospedale non aveva più un battito cardiaco».
Anche il Los Angeles Times conferma la morte del cantante. Il quotidiano californiano, citando proprie fonti, scrive che Jackson era arrivato in ospedale in coma profondo. Altri media americani hanno poi via via confermato la notizia.
Fonti del Los Angeles Fire Department affermano che all'arrivo dei soccorritori il cantante non respirava già più.
L'ambulanza è stata chiamata alle 12.26 locali all'abitazione del cantante, a Carolwood Drive (Holmby Hills). Il fratello di Jackson, Ransy, ha riferito che il cantante è collassato all'improvviso in casa. È stata subito chiamata l'ambulanza, ma non è stato precisato quanto tempo sia passato dal momento in cui Jackson è stato colto da malore al momento in cui gli è stato effettuato il massaggio cardiaco. I paramedici hanno continuato nel tentativo di rianimazione anche al di fuori della villa del cantante. L'ipotesi più accreditata è quella dell'infarto, anche se non ci sono conferme da parte dell'ospedale. La madre e un fratello di Michael Jackson hanno seguito l'ambulanza all'ospedale.
L'annuncio di Tmz si è diffuso in un batter d'occhio a Los Angeles, e in poco tempo si sono radunate folle di giornalisti, fotografi e fans sia davanti alla clinica dell'Ucla Medical center, sia davanti alla villa di Jackson nell'area di Beverly Hills. Alla clinica la madre del cantante e uno dei fratelli sono stati raggiunti dal legale di famiglia e da altri parenti.
Michael Jackson aveva 50 anni, compiuti il 29 agosto scorso. Aveva iniziato la sua carriera a soli cinque anni, con i fratelli, formando i Jackson Five. Nel 1972 uscì il suo primo album solo, prima pietra di una carriera che lo avrebbe portato a vendere oltre 750 milioni di dischi. Tra alcune settimane avrebbe dovuto cominciare una tournee mondiale che avrebbe dovuto segnare il suo ritorno al mondo dello spettacolo.
fonte: www.ilmessaggero.it

venerdì 12 giugno 2009

"Segnalazioni TV": 5) "Affari tuoi", ci risiamo.

Possibile che in Italia qualsiasi notizia debba protrarsi così tanto nel tempo? La cosa che mi lascia perplesso è perchè ancora oggi se ne parli e ci siano così tanti dubbi! Parlo del caso dei pacchi di "Affari tuoi", il programma che va in onda su Rai Uno ormai da un po' di anni. E' da tempo che "Striscia la notizia", appoggiata anche dall'Unione dei consumatori, segnala anomalie riguardo la leicità del gioco.
Per quanto mi riguarda ho sempre avuto delle riserve nei confronti del programma, in quanto non credo sia possibile che un intero nucleo familiare segua il proprio parente, partecipante al gioco "Affari tuoi", anche per settimane. Tenendo in considerazione che i partecipanti ogni sera ne sono 20 e che il gioco si svolge nel seguente modo: (da Wikipedia) "Si tratta di una sorta di gioco d'azzardo contro il banco. Al gioco partecipano inizialmente 20 giocatori, ciascuno in possesso di una scatola ("pacco") che contiene un premio segreto. Viene posta una domanda preliminare; il più rapido a rispondere correttamente diventa protagonista del gioco vero e proprio. Al giocatore prescelto vengono immediatamente mostrate le sue possibilità di vincita, ovvero l'elenco dei contenuti di tutte le scatole (ovviamente, senza rivelare quale premio si trova in quale scatola)"; quindi un singolo partecipante potrebbe restare anche settimane prima di rispondere esattamente alla domanda preliminare e immaginate quanto tempo debbano restare anche i propri familiari poichè entrano in studio quando un partecipante indovina la risposta... mi chiedo: "ma non hanno nulla da fare?". Inoltre, la cosa più assurda è che non sapendo chi sarà il prossimo partecipante (secondo il regolamento) si presume che dietro le quinte tutti e 20 i nuclei familiari attendono di sapere se entrare per sostenere il proprio caro nelle varie fasi del gioco. Se poi si vuole essere cattivi (ma non si fa peccato ^_^), non è che gli autori del programma già sanno chi indovina, in maniera tale che sia presente solo il nucleo familiare del partecipante al gioco che "risponderà" in modo corretto alla domanda iniziale?
Da precisare che Italianalisi non lancia accuse, ma semplicemente delle perplessità, le quali possono essere chiarite in qualsiasi momento. Se qualcuno volesse chiarire questa perplessità, e perchè no proprio gli autori del programma, Italianalisi è apertissimo a farlo.
Di seguito vi propongo l'ennesima situazione ambigua rilevata dall'Unione dei consumatori riportata da www.libero.it.

"Stavolta a finire sotto accusa è il modo con cui i pacchi entrano in studio: l'Unione dei consumatori presenta un esposto e le vincite si dimezzano. Ecco cosa succedeva.
Dopo le accuse di utilizzare concorrenti abitudinari e di pilotare le vincite (ricordate quella che sembrava leggere gli appunti sul palmo della mano?) sembrava che poco altro si potesse ancora brogliare. Invece all'occhio attento dell'Unione dei consumatori non è sfuggita un'altra situazione poco chiara ad Affari Tuoi, stavolta riguardante l'allestimento nello studio.
Considerato che «ci sono in ballo alcuni milioni di euro che potrebbero essere stati lucrati indebitamente a danno della Rai e, quindi, dei contribuenti» a gennaio hanno deciso di vederci chiaro e presentato un esposto alla Procura. I fatti gli hanno dato ragione. Funzionava così: prima dell'inizio delle registrazioni, i pacchi venivano abbinati ai premi e sigillati, quindi portati in studio in pile da cinque. Anziché essere suddivisi in 4 gruppi per ordine numerico i pacchi entravano in ordine casuale. Come mai? La cosa non era passata inosservata ad alcuni concorrenti: proprio la particolare attenzione che mostravano verso quei numeri aveva ulteriormente incuriosito l'Unc. All'Associazione è bastato controllare lo svolgimento delle puntate per constatare che tutti quelli di una certa colonna avevano le vincite più alte. Il disordine dei numeri era solo apparente: partendo dall'alto verso il basso si trovavano i 50mila euro, i 70mila, i 100mila, i 250mila e gli agognati 500mila. Non un caso isolato, ma ripetuti episodi.
Da settembre a dicembre la cosa è andata avanti così: quelli che avevano capito, i più furbi, «non dovevano fare altro che memorizzare i due numeri più pacchi alla base di due pile», ha raccontato Dona, intervistato da Striscia la notizia. «Il gioco si basa sul presupposto che nessuno sappia cosa ci sia nei pacchi. Qui l'indizio c'era, ne hanno approfittato alcuni concorrenti per frodare la Rai e portarsi a casa un po' di soldini dei contribuenti». Scoperto l'inghippo però, presentato l'esposto, avviate le indagini e introdotto un nuovo allestimento le vincite medie si sono dimezzate.
Fondamentale si è rivelata la presenza in studio del segretario generale dell'Unione dei consumatori. A richiederla era stata proprio la dirigenza di viale Mazzini: «Accettare l'invito della Rai a partecipare al programma ha un significato importante al fine di assicurare ai telespettatori un’ulteriore garanzia di regolarità nello svolgimento del popolare gioco televisivo» aveva detto Massiliano Dona riferendosi alla presenza del notaio, demandato per legge di attestare la pubblica fede."
fonte: www.libero.it